Dionaea muscipula (J. Ellis)
Scheda Botanica

 

Famiglia: Droseraceae

Genere: Dionaea

Specie: muscipula

Nome comune: Dionea; Venere Acchiappamosche; Venus Fly trap; Tippitiwitchet. (desueto)

Origine geografica: Carolina del nord e Carolina del Sud (U.S.A.)

Habitat naturale: è endemica nelle aree costiere della Carolina del Nord e del Sud (U.S.A.). L'area di queste piante si sta restringendo rapidamente a causa delle attività umane, in particolare per la costruzione di case di vacanza e campi da golf: anche a causa del bracconaggio è quasi scomparsa dal Sud Carolina, mentre più consistente è ancora la sua presenza del Nord. Popolazioni di questa pianta sono presenti in Florida; da taluni è ritenuta autoctona in questo stato, ma più probabilmente questa presenza è dovuta all'introduzione della pianta ad opera di coltivatori. Vi sono tentativi di introduzione della pianta in Virginia e New jersey ed in altre regioni, statunitensi ma non solo.
La Dionaea cresce usualmente nelle aree dei semi-pocosin e delle semi-savane (essendo un pocosin un tipo di zona umida palustre con un suolo profondo, acido, sabbioso e torboso, in cui acque affioranti saturano il terreno tranne che per brevi periodi stagionali. I suoli dei pocosin sono oligotropici, ovvero carenti di sostanze nutritive. I pocosin sono caratteristici delle zone costiere atlantiche pianeggianti del nord america, e sono caratterizzati da una vegetazione arbustiva. Una savana è invece un ambiente erboso con alberi e arbusti molto radi); cresce quindi in aree intermedie fra le paludi sempreverdi e le zone sabbiose asciutte colonizzate dal Pinus palustris (questo tipo di ambiente si definisce un "ecotono", ovvero un'area di transizione fra due ecosistemi in cui specie proprie di ognuno di questi convivono,cosi come vi se ne trovano di uniche).
La Dionaea abita prevalentemente terreni piuttosto piani, evitando le parti più basse delle depressioni dove possono esserci eccessivi accumuli d'acqua, preferendone le parti più alte.
Il terreno in cui cresce è caratterizzato da una bassa fertilità e da un'alta acidità (ph da 3 a 5), solitamente costituito da un sottile strato torboso superficiale a cui sottostà un terreno per lo più minerale.
La Dionaea cresce spesso associata ad altre carnivore dei generi Sarracenia, Drosera, Utricularia e anche Pinguicola.
Un elemento importante dell'ambiente in cui vive la Dionaea è il fuoco, a cui la pianta è ben attrezzata a resistere con il suo rizoma sotterraneo, che non viene danneggiato dagli incendi periodici grazie alla profondità e alla natura umida dei terreni in cui vive. Tuttavia, nonostante la Dionaea sia considerata una specie fuoco-dipendente, non è attualmente chiaro quale sia l'esatto rapporto fra questo elemento e la pianta, e quali benefici diretti o indiretti essa ne tragga. Questi potrebbero essere in particolare una maggiore disponibilità di sostanze nutritive o l'eliminazione di specie concorrenti; sebbene si sia a lungo ritenuto fondamentale il secondo aspetto, esperimenti (purtroppo non conclusivi) in tal senso su campioni di popolazione di Dionaea in natura, condotti non col fuoco ma con periodiche potature, hanno evidenziato un maggiore e migliore sviluppo della pianta nelle aree dove la vegetazione non è stata potata. L'effetto principale del fuoco a favore della Dionaea potrebbe quindi tradursi nel mantenimento di un tipo di vegetazione arbustivo. In ogni caso, se confermati, i risultati di questi studi potrebbero far ritenere che per la Dionaea, contrariamente a quanto comunemente ritenuto, sia da preferirsi una esposizione al sole non totale, ma piuttosto fornirle una leggera ombreggiatura.

Descrizione: pianta erbacea perenne.
Fusto: rizoma strisciante sotterraneo, poco ramificato, che in esemplari adulti può arrivare a interrarsi fino a circa 5 centimetri. La parte prossimale delle foglie vi si sviluppa attorno e al punto di crescita, rendendolo somigliante ad un bulbo.


Apparato radicale: è piuttosto esiguo, con lunghe radici (possono arrivare ad una profondità di 30 centimetri) di colore nero o bruno scuro, filiformi e raramente o mai ramificate che originando dalla parte inferiore del rizoma e affondano verticalmente nel substrato. La parte in crescita delle radici ha un colore bianco, che scurisce con il maturare dei tessuti.


Foglie: originano dal punto di crescita, solitamente unico, disponendosi attorno ad esso in una rosetta irregolare. Il punto di crescita (gemma) è posto all'estremità del rizoma, avvolto e protetto dal segmento prossimale (adiacente al rizoma) dei piccioli fogliari che sono allargati e carnosi. La foglia vera e propria è modificata in una trappola per la cattura degli insetti, simile ad una tagliola: le due lamine fogliari, unite per la nervatura centrale con una inclinazione che può variare solitamente dai 45 ai 90 gradi (ma in alcune cultivar può essere maggiore), hanno una forma quadrangolare, con i lati adiacenti alla nervatura corti e dritti, mentre il margine opposto alla nervatura ha forma arcuata, coronata da denti (anche detti ciglia) solitamente rivolti verso l'interno. Da ghiandole presenti sul margine della trappola presso l'attaccatura delle ciglia viene prodotto un liquido zuccherino (nettare) che ha la funzione di attrarre gli insetti, mentre nella parte centrale di ogni lamina fogliare si trovano dei peli sensori, solitamente in numero di tre, che quando stimolati provocano la chiusura della trappola. Normalmente l'interno della trappola ha colore rosso acceso, mentre il bordo, la parte esterna e le ciglia hanno colore verde, ma possono esservi variazioni da pianta a pianta, o anche per la stessa pianta in diversi periodi di sviluppo. La trappola può raggiungere una lunghezza di 5 centimetri.


La trappola è retta da un picciolo allungato di circa 5-10 centimetri ma che può raggiungere i 20 centimetri di lunghezza. E' stretto e carnoso alla base, con funzione di riserva per la pianta e di protezione per la gemma, mentre approssimandosi alla trappola può presentare delle strutture laterali chiamate ali.
La forma e le dimensioni della foglia della Dionaea cambiano caratteristiche durante l'anno. Possono essere individuati tre fasi di sviluppo:
- fase primaverile: dopo l'inverno, col mitigarsi delle temperature, la pianta esce dal riposo, aumentando il ritmo di sviluppo e la produzione e dimensione delle foglie, che in questa fase sono per lo più radenti al suolo, verdi e i piccioli sono corti ed hanno ali assai pronunciate;


- fase estiva: in corrispondenza della fioritura la pianta comincia a produrre le foglie "estive", solitamente erette con un picciolo lungo e con ali ridotte o assenti. Va precisato che non sempre e non tutte gli esemplari di Dionaea producono foglie erette di questo tipo. In particolare, esistono forme e cultivar prostrate che crescono sempre radenti al suolo con piccioli di foggia primaverile;


- fase di quiescenza (riposo invernale): con l'abbassarsi delle temperature la pianta entra in una fase di riposo. La Dionaea rallenta il ritmo di crescita, producendo meno foglie con trappole di dimensioni ridotte, piccioli brevi e ali ampie.
Fiore: in primavera (in Italia all'incirca nel mese di aprile) la pianta produce dal centro della rosetta fogliare uno scapo floreale, che può raggiungere anche i 40 centimetri di altezza, simile nella prima fase dello sviluppo ad un turione di asparago. Lo scapo reca sulla cima da uno a quindici fiori bianchi. Ogni fiore ha 5 sepali verdi, 5 petali bianchi, solitamente 15 stami ed un pistillo composito. I fiori sono autofertili ma non autoimpollinanti. La fioritura, poco significativa, richiede alla pianta una grande quantità di energie, traducendosi in un forte rallentamento se non nel totale arresto della produzione di foglie e perfino nella morte di esemplari troppo giovani o debilitati. Considerando anche che la riproduzione per seme della Dionaea è assai lunga (è quindi da preferirsi la riproduzione asessuata per talea o divisione) è consigliabile recidere lo scapo appena possibile.

Bibliografia

- Pietropaolo, James e Patricia. Carnivorous plants of the world. Timber Press Inc., 1986.
-The Carnivorous Plant FAQ - Where do Venus flytraps (Dionaea) live? http://www.sarracenia.com/faq/faq7350.html


Ultimo aggiornamento: 15 04 2012


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