Sansevieria cylindrica

 

Sansevieria cylindrica

Sansevieria cylindrica

Genere: Sansevieria

Specie: Sansevieria Cylindrica

Ricordo ancora il primo incontro con questa pianta parente dell’agave e della yucca, affascinante e strana pur nella sua semplicità come poche ne avevo viste prima. Rimasi parecchi minuti a studiarne la stranezza, indeciso se assegnarla al mondo vegetale o, piuttosto, a quello delle creazioni umane: un ventaglio di lance verdi emergevano come se vi fossero state conficcate da un vaso di ghiaia. Ma partiamo dall’inizio.
Il genere Sansevieria, che raggruppa circa una cinquantina di specie erbacee perenni distribuite fra l’Africa tropicale e le Indie, deve il suo nome a un curioso caso bibliografico. Per la prima volta una pianta di questo genere, la Sansevieria thyrsiflora, sarebbe stata citata dal napoletano Vincenzo Petagna nelle sue “Institutiones botanicae” del 1787 come Sanseverinia, volendola egli dedicare a Pietro Antonio Sanseverino, conte di Chiaromonte, che nella sua Villa Bisignano a Barra (Napoli) aveva creato dopo il 1765 un vero e proprio giardino botanico. Ma le “Institutiones botanicae” ebbero poca risonanza nella cultura del tempo. Nel 1794 il botanico svedese Carl Peter Thunberg, uno dei più importanti discepoli del grande Linneo in precedenza consultato proprio dal Petagna, pubblicò la sua opera “Flora capensis” in cui la pianta descritta dal Petagna veniva erroneamente nominata Sansevieria, senza che fosse menzionato il nome dello studioso napoletano che per primo l’aveva descritta. Da allora il nome Sansevieria, ripreso dalla bibliografia successiva, divenne quello ufficiale del genere.
Piante di Sansevieria cylindrica in vivaio

Piante di Sansevieria cylindrica in vivaio

Fra le Sansevieria, stupefacente è la cylindrica, originaria del Kenia e che non è raro reperire nei nostri vivai: da un rizoma interrato si dipartono le foglie, disposte a ventaglio, lunghe rigide e carnose, di un bel colore verde scuro screziato e di forma cilindrica che possono superare il metro di lunghezza. Durante l'estate produce dei grappoli di piccoli fiori rosa, ma la fioritura è piuttosto rara in coltivazione.
Pianta rustica ed estremamente adattabile ad essere coltivata all’interno, ha poche e frugali esigenze. Teme solamente i ristagni d’acqua che possono causare marciumi radicali e del rizoma, con conseguente perdita della pianta. Ama una posizione riparata, almeno in parte, dal sole diretto e comunque molto luminosa, ma è estremamente tollerante. Non teme temperature elevate, anche oltre i 30°C; d'inverno invece non dovrebbe scendere sotto i 10°C. Può tollerare temperature inferiori per periodi limitati solo se tenuta estremamente asciutta.
Soprattutto per quel che riguarda l’irrigazione, va trattata come una succulenta: le innaffiature devono essere distanziate di circa due settimane in estate, avendo comunque cura che il substrato asciughi fra un’annaffiatura e l’altra. In inverno la pianta va tenuta asciutta, fornendo acqua anche una sola volta al mese.
Quando il vaso diventa eccessivamente piccolo, non dimenticando che questo genere di piante normalmente apprezza vasi di dimensioni contenute, si può procedere al rinvaso preferibilmente in primavera, da marzo ad aprile, in un substrato composto in parti uguali da terriccio da giardino, torba e sabbia grossolana (ma anche su questo aspetto la pianta è molto tollerante), in ogni caso molto drenante. Negli anni in cui non viene effettuato il rinvaso, è consigliabile rimuovere due o tre centimetri di terriccio superficiale sostituendolo con del nuovo. Solo in estate può essere concimata una volta al mese con un fertilizzante per piante verdi.
Talee di Sansevieria cylindrica in vivaio

Talee di Sansevieria cylindrica intrecciate in vendita in un vivaio

Si riproduce per divisione del rizoma oppure per talea di foglia. A questo proposito, capita talvolta di trovare in commercio vasi contenenti composizioni di tre o più foglie di Sansevieria cylindrica intrecciate: si tratta in effetti non di una vera pianta, ma di tre talee di foglia legate e intrecciate assieme, e se ne sconsiglia l’acquisto a chi non sappia come trattarle. Dalla base infatti cominceranno presto a spuntare nuove piantule, anche più di una decina, ma il vaso in cui vengono vendute e solitamente troppo piccolo per consentirne un buon sviluppo, per cui queste talee andrebbero al più presto rinvasate in un contenitore più abbondante e possibilmente separate. (Un ringraziamento a MTdV che mi ha cortesemente chiesto di chiarire questo punto)
Le indicazioni culturali date fin qui sono valide, in linea generale, per quasi tutte le specie di Sansevieria più diffuse. Segnaliamo, oltre alla cylindrica, la Sansevieria stuckyi, assai simile a questa ma le cui foglie possono raggiungere altezze vicine ai 2 metri, e la Sansevieria trifasciata, nota per la sua capacità di assorbire inquinanti dall’aria e di rilasciare ossigeno anche durante la notte, caratteristiche che la rendono assai indicata come pianta da appartamento.



Ultimo aggiornamento: 14 04 2012


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