La Serra ed altri rimedi a tutela delle piante

(Ringrazio Fabio Fedeli che con le sue mail mi ha obbligato a completare questa pagina, in sospeso da mesi)
La serra per molti coltivatori è l'oggetto del desiderio. Purtroppo spesso la gestione di una serra, se non è automatizzata come non lo è nella maggioranza dei casi, pone più problemi di quelli che risolve.
La serra a cui mi riferisco è una serra fredda, come quelle che hanno la maggior parte dei coltivatori, adatta a piante temperate come Dionaea muscipula o Sarracenia, piante abbastanza rustiche che resistono bene moderate gelate. Per le piante tropicali il discorso è molto diverso, per loro ci vogliono serre climatizzate di cui non intendo parlare, non avendo per altro la competenza necessaria.

Come dicevo, una serra fredda, se costruita e gestita male, può essere inutile o persino dannosa per le piante.
Principalmente, per quel che mi riguarda, una serra per le carnivore deve servire a tre scopi:

Proteggere le piante dai visitatori molesti (uccelli, gatti e altro)
Le carnivore molto più di altre piante attirano visitatori indesiderati, le cui incursioni possono devastare una collezione. Gli animali sono attirati dalle nostre piante per vari motivi. Innanzi tutto, le carnivore attirano e catturano insetti: passeri, merli ed altri uccelli insettivori capiscono molto in fretta che queste piante sono una grande riserva di cibo, e così non esiteranno a fare a pezzi soprattutto le Dionaea, ala ricerca di un pasto facile. Anche lo sfagno è molto attraente per i pennuti, che lo utilizzano come imbottitura per i loro nidi. Anche i gatti possono creare grossi danni, usando le vasche delle piante come gabinetto. Naturalmente, le piante più delicate sono le più piccole, come la Dionaea ed i Cephalotus, mentre le Sarracenia adulte hanno poco o nulla da temere. Per risolvere questo problema, alcuni usano rimedi empirici come stecchi infilati nei vasi o sagome di rapaci per tenere lontani i pennuti, ma questi rimedi prima o poi falliscono. L'unica soluzione veramente efficace e sicura è usare delle reti, dei teli o mettere per l'appunto le piante in serra.
'unica soluzione per il vento è l'utilizzo di teli.

Proteggere le piante dalle intemperie (grandine, etc.)
Una bella grandinata può letteralmente macinare una bella collezione di piante. Per carità, i rizomi di solito non soffrono, quindi le piante l'anno successivo saranno di nuovo belle, ma è sempre un colpo al cuore vedere le proprie piante macinate come se ci fosse passato sopra un tagliaerba. Per questo è meglio proteggere le piante, con teli o meglio con una bella rete antigrandine. Anche il vento può creare danni, soprattutto alle Sarracenia piegando e schiacciandone le foglie a terra, ma il danno è relativo poiché basta legare foglie ed ascidi con dei tutori in posizione eretta. L'unica soluzione per il vento è l'utilizzo di teli.

Proteggere le piante dagli eccessi climatici (gelo, caldo)
Le piante temperate non soffrono per brevi gelate. Tuttavia, se il gelo è intenso può arrecare danni, soprattutto se si protrae ininterrottamente per diversi giorni. La Dionaea in particolare non tollera il gelo intenso e prolungato. Una soluzione piuttosto semplice per risolvere il problema consiste nello spostare le piante in un locale non troppo caldo (come una cantina) per i giorni più freddi.

Le gabbie
Per quel che mi riguarda, la cosa più importante è proteggere le piante da pennuti ed altri animali. Per questo basta una struttura anche molto leggera, fatta di stecche di bambù o listelli di legno, che serva da supporto per una rete: ottime quelle antigrandine, che sono piuttosto resistenti ed elastiche. Ovviamente queste strutture possono essere più o meno grandi (anche qualche metro) a seconda dello spazio che si ha a disposizione, ma hanno il vantaggio di poter essere realizzate a poco prezzo, utilizzando materiali di recupero (bambù, listelli di legno, tubi di ferro o anche di plastica, tondini di ferro o quant'altro!), e se si ha un minimo di abilità manuale il risultato può essere anche robusto ed esteticamente gradevole. Questa soluzione risolve egregiamente il problema degli animali e della grandine. Per il vento e la pioggia forte invece non è molto efficace, anche se si possono utilizzare dei teli provvisori, delle reti ombreggianti e/o frangivento. Questa soluzione contro il gelo invernale è palesemente inutile quindi le piante in inverno andrebbero ricoverate in un luogo con temperatura adatta (0-5 gradi), non importa anche se poco luminoso visto che le piante sono in riposo. In alternativa si possono lasciare le piante all'esterno, e ritirarle (anche in una cantina) giusto per i giorni in cui le temperature vanno molto sotto lo zero, spazialmente se per più giorni. I primi anni di coltivazione ho usato gabbie del genere, poste su dei tavoli, che svolgevano egregiamente la loro funzione. Queste gabbie erano concepite in modo da poter essere riutilizzate come voliere, soprattutto quella più grande.


La serra a tunnel
Quando è stato evidente che, vista la rapida espansione della collezione, mi serviva uno spazio decisamente più grande, la scelta è andata verso una serra a tunnel. L'idea mi è stata data dall'open-day di Andrea Amici del 2006: le sue piante erano ospitate nella struttura di una serra a tunnel ricoperta solo con della rete antigrandine.


Ho quindi deciso di costruire qualcosa del genere, utilizzando come base una serra a tunnel con aperture laterali, modificandola secondo le mie necessità. Fondamentalmente sono due le modifiche che ho apportato alla serra:
- posa di una rete antigrandine a copertura del tunnel, di modo che aprendo i teli rimanga comunque la rete
- modifica delle aperture laterali. Normalmente le serre a tunnel hanno aperture laterali di poche decine di centimetri (80/100 cm circa). Le carnivore però, soprattutto la Dionaea, che è la pianta che amo di più, non gradiscono temperature eccessive, per cui una maggiore aereazione è sicuramente gradita; senza contare che ho sempre ritenuto importante far prendere alle piante, di tanto in tanto, acqua piovana, sia per lavare il terreno che fogliame (molte carnivore per attirare gli insetti producono nettare, che se non rimosso può causare fumaggine). Per questo motivo le aperture laterali sono state ampliate, sino quasi al colmo della struttura, di modo da poter essere aperte al massimo in estate e durante le piogge leggere, e chiuse in inverno e in caso di temporale.
Una serra strutturata in questo modo è ottima per proteggere le piante da animali ed intemperie, ma è poco efficace per gli eccessi climatici. In estate bisogna fare attenzione a non lasciarla chiusa (magari dopo un temporale) perchè le temperature all'interno si alzerebbero molto in fretta. Ma soprattutto in inverno, durante la notte e nelle giornate senza sole la serra non fa molto, con una temperatura più mite rispetto all'esterno di pochi gradi o anche nessuno; è pur vero che basta poco sole per far aumentare la temperatura all'interno, ma paradossalmente, se non si aprono i teli, le temperature possono superare tranquillamente i 30 gradi, con un escursione termica che non tutte le piante gradiscono. Una struttuta del genere è comunque abbastanza economica, con un costo di qualche poche migliaia di euro, a seconda delle dimensioni.


La serra "a casetta"
Come serra "a casetta" intendo una serra con una struttura di alluminio, ferro o anche legno, chiusa da lastre di policarbonato o vetro (ma anche in questo caso si possono usare teli fissati alla struttura, nel caso la serra sia realizzata in proprio). E' sicuramente una soluzione esteticamente più valida rispetto alla serra a tunnel. Si trovano in commercio diversi modelli standard, più o meno grandi, con costi diversi, ma che sono proporzionalmente molto più alti rispetto a quelli di una serra a tunnel. Si possono anche realizzare su misura, come la mia, realizzata in sostituzione di una serra precedente. Ripresentano grosso modo i problemi delle serre a tunnel, anche se esistono sistemi di più facile installazione dhe consentono una parziale automazione della serra.

5 Pistoni termici Ventole solari

Coltivazione

La serra nel 2010


Ultimo aggiornamento: 11 03 2013


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